Manca davvero poco all'appuntamento elettorale di maggio; eppure non se ne avverte l'imminenza. Tra tre mesi si deciderà il futuro di Afragola, e in città non c'è nulla o quasi che lasci presagire una simile scadenza. Se escludiamo il fallimentare incontro organizzato da AN sul "buon governo" e il forum cittadino proposto da diversi partiti a sinistra del PD, non c'è un vero e proprio programma elettorale, una guide line per gli elettori, un prospetto di come e cosa potrebbe fare il futuro sindaco.
Ma per evitare l'invadenza, ci limitiamo a considerazioni tutte interne al Partito Democratico. Dal 14 ottobre, data storica e per certi versi entusiasmante, ad oggi, si contano sulla punta delle dita solo due iniziative degne di un qualsivoglia significato. La prima, che ha visto protagonista l'On. Mimmo Tuccillo, e la seconda, presso la scuola dell'Addolorata in p.za Castello, organizzata dall'On. Riccardo Villari e dall'On. Michele Viscardi. Poco. Troppo poco per dare agli afragolesi un'immagine attiva, innovativa e propositiva del PD. Ci sarebbe poi da fare una breve considerazione su quell'insegna apparsa in via Roma, che sbandiera il simbolo del PD con tanto di scritta "i giovani per afragola"...ebbene, non è un bello spettacolo. Evidente il tentativo di "occupare abusivamente" uno spazio politico, è paradossale che sul nostro territorio nasca prima il movimento giovanile del partito e poi il partito stesso.
Per di più se si considera che nessuno è stato consultato per tale scelta, e che in un recente incontro tra Veltroni, Pina Picierno e Fausto Raciti si sono espressamente previsti meccanismi elettorali per la formazione del movimento giovanile, attraverso liste, primarie ecc... senza contare che quella insegna è sopra una serranda sistematicamente abbasata. Quasi che i giovani fossero chiusi per lutto...
Detto questo, il partito deve appunto "partire". Deve uscire sul territorio, scendere tra la gente, ricucire lo strappo dovuto a 3 anni di commissariamento, ad un governo appena caduto, ad una regione ai minimi storici per gradimento elettorale; sono passati più di tre mesi dalle primarie; non possiamo continuare a crogiolarci in quella singola giornata. Dobbiamo creare luoghi di incontro, proporci ai cittadini, non stare chiusi nelle solite stanze, a quattrocchi. Non è questo quello che vuole la città. Non è questo quello che voglio io. Ho delle idee, dei programmi, dei progetti, delle critiche, ma...non so dove esprimerle. Non so quale struttura possa catalizzarle e potenziarle. Non so come portarle a conoscenza degli afragolesi, perchè il partito non può sostenerle; perchè il partito non c'è! Speriamo che la caduta del governo possa velocizzare certi processi; che nella scadenza elettorale si possano superare certe divisioni che hanno sprofondato nell'incertezza quello che doveva e che deve essere il primo partito d'Italia. Che anche ad Afragola possa ben presto aprirsi quella nuova stagione di cui parla Veltroni e che qui, ancora non si è vista.
Conclusione nazionale: sabato sono stato a Roma, per la fondazione italianieuropei. I lavori della conferenza hanno visto la conclusione di Massimo D'Alema. Partito maggioritario, radicato sul territorio e non gassoso o liquido, nessuna alleanza con la sinistra estrema; dunque si correrà da soli. Benissimo. Concordo su tutto. Ci vuole coraggio... anche il coraggio di andare all'opposizione.