domenica 11 novembre 2007

La quiete dopo la tempesta...oppure prima?


In Campania,come in altre regioni d'Italia, si è svolta finalmente l'assemblea costituente regionale del Partito Democratico. Vi hanno partecipato i delegati regionali ( e nazionali ) eletti il 14 ottobre, scelti dai circa 400000 elettori delle primarie. Tutto sommato si è trattato di una manifestazione tranquilla; tanta gente davvero, la metà almeno rappresentata da donne ( e già questa è una novità ). Discorso distensivo di Iannuzzi, che ha invitato alla calma e all'unione le diverse aree, emerse in occasione delle elezioni, facenti capo agli altri tre candidati alla segreteria regionale, Piccolo, De Franciscis e Mazzarella. Passata la kermesse, si inizia a lavorare concretamente. L'aspetto senza dubbio più interessante è legato al movimento giovanile. Pare sia passata, stamattina durante la costituente, in controtendenza rispetto al nazionale, una precisa intenzione di dar vita al movimento dei giovani democratici in Campania. E questo è bene. Problema ora è quello del criterio organizzativo, selettivo e direttivo del movimento. Personalmente non credo nella lealtà di un movimento se chi lo gestisce è piazzato lì da chicchessia. Vorrei che fossero gli stessi ragazzi che parteciperanno al movimento a scegliere gli organismi direttivi, sia a livello regionale, sia a livello provinciale che cittadino. Primarie?Perchè no. Alternative?Va bene; ma che siano proposte serie e concrete non mere dinamiche di cooptazione; non riuscirei mai ad aderire ad un movimento in cui i valori principali fossero l'autoreferenzialità, la dipendenza sistematica dal partito, la incapacità di esprimere posizioni critiche. Come dicevo domenica, auspico nella creazione di un movimento aperto, direttista, partecipato, autonomo e libero, che assuma scelte in funzione della sua componente principale, che è la base; dove gli organi direttivi si limitino ad organizzare, a coordinare, ma non certo a decidere per tutti. Chissà se le pressioni che Generazione U ha in questo senso deciso di fare, avranno successo... certo la resistenza è dura. C'è grande ostruzionismo in tal senso; grossa difficoltà ad aprirsi al nuovo, a noi, a voi. E quello è il problema. Sostanzialmente una cosa del genere non fa comodo a nessuno, se non a chi crede ( come me ) che per formare la futura classe dirigente sia necessario operare valutando il merito, le capacità, il talento espresso apertamente in libera competizione e non il solito meccanismo clientelare.

Sappiate che non sarà facile far passare i nostri ideali; non lo è mai stato in effetti; speravo fosse meno complesso nell'ottica del movimento giovanile, dove noi abbiamo il giusto diritto a rappresentare e a rappresentarci. E paradossalmente le più grande resistenze le stiamo trovando proprio a questi livelli. Ma fa nulla; è tutta esperienza da accumulare. Andremo fino in fondo. Perchè crediamo davvero in un modello giovanile aperto... democratico davvero e non solo nella dicitura...e faremo di tutto di più per crearlo con questa specifica caratteristica.

Nessun commento: