mercoledì 31 dicembre 2008

Tombolata di beneficenza dei giovani democratici


GIOVANI DEMOCRATICI AFRAGOLA
LUNEDI 5 GENNAIO ORE 18:30
I GIOVANI DEMOCRATICI PER AFRAGOLA
TOMBOLA DI BENEFICENZA




I Giovani Democratici di Afragola invitano tutti presso la Sala Ricevimenti e Congressi Sheridan’s(Cardito, in via Venezia, nei pressi del Bar Divinity e del supermercato Zanfardino sulla strada Afragola-Fratta) per festeggiare l’inizio del nuovo anno con i migliori propositi per il bene di Afragola. Durante la serata verrà organizzata una tombolata, con premio finale, il cui ricavato sarà devoluto a favore dei bambini della casa famiglia Siepe in fiore.
Dopo la tombolata buffet e brindisi per un nuovo inizio.
http://www.giovanidemocraticiafragola.it/

sabato 18 ottobre 2008

PULLMAN PER ROMA------->> il 25 Ottobre non mancare!!!

Il 25 ottobre 2008, alle ore 9:30 in viale Sant'Antonio, ad Afragola partirà il pullman organizzato dal Partito Democratico per la manifestazione nazionale SALVA L'ITALIA, che si svolgerà a Roma il giorno stesso.

Il ritorno dell'autobus è previsto in serata.
Costo del viaggio 5 Euro.

La manifestazione vedrà due cortei partire da Piazza della Repubblica e da Piazza dei Partigiani, alle 14:30. I due cortei si congiungeranno al Circo Massimo alle 16e30, dove è previsto l'intervento del segretario nazionale del PD, Walter Veltroni.

Per info e prenotazioni: 3474824965

domenica 12 ottobre 2008

Intervista su "Il Corriere della Città"

Il Corriere della Città, importante periodico dell'area a Nord di Napoli, ha manifestato attenzione per la nascita del movimento giovanile del PD; pubblico la pagina che contiene l'intervista che mi è stata fatta sul tema.



tratta da "Il corriere della città", Anno II, n° 19.

giovedì 9 ottobre 2008

Nulla di nuovo dal fronte CPR...

Continuano frenetiche e intense le riunioni all'interno del CPR campano;
purtroppo la eccessiva lacunosità del regolamento non permette di addivenire a soluzioni concrete e unitarie rispetto a nodi importanti, quali i CPP e le assemblee di circolo sui territori.

E' probabile che nei prossimi giorni ci si incontri per ridiscutere e provare a trovare soluzioni definitive e radicali. L'obiettivo è lavorare affinchè le primarie possano svolgersi nel miglior modo possibile.

Per ciò che concerne la questione territoriale, nel regolamento è prevista la realizzazione di assemblee di circolo, laddove però non ci siano già movimenti organizzati e strutturati. Non è previsto cioè, a priori, un'organizzazione strutturata di base, quantomeno in questo regolamento. Per cui, per chi fosse interessato ad aderire ai giovani democratici di afragola, non deve fare altro che prendere contatti dal sito www.giovanidemocraticiafragola.it ;

lunedì 6 ottobre 2008

CPR Campania

Lunedi mattina alle ore 11, parteciperò alla prima riunione del CPR della Campania.
Non ho ben chiari i diversi ordini del giorno, ma sicuramente ci sarà da lavorare, per diverse ore.

Se ne volete sapere di più, chiamatemi!

sabato 4 ottobre 2008

Primarie Giovani Democratici

Rieccoci.
Torno a pubblicare un post, dopo 3 mesi di astinenza e avverto un pizzico di emozione.

Nella giornata di ieri ho appreso di essere presente nel Comitato Promotore Regionale della Campania, per la costituente giovanile del PD.
Chi mi conosce, sa che da sempre la costruzione della giovanile per il Partito Democratico è stata una delle mie priorità; ad oggi, essere parte del CPR rappresenta un'importante occasione per contribuire alla concretizzazione di questa realtà.

Lunedi ci sarà il primo incontro del CPR e poi via, due settimane di full immersion, fino al voto del 17 e 18 ottobre.

La domanda da porsi è questa...che giovanile sarà? Vedremo!!!Intanto, si accettano suggerimenti e osservazioni.

lunedì 21 luglio 2008

Ai giovani democratici...

Care democratiche, cari democratici,

è a voi che rivolgiamo il nostro saluto, il nostro “benvenuto”, il nostro invito a partecipare.

Sulla scia di quelle che sono state le esperienze giovanili e partitiche più recenti, rappresentate dalla Sinistra Giovanile e dai Giovani della Margherita, si va progressivamente manifestando anche per il Partito Democratico l'esigenza, diremmo quasi fisiologica, di avere una nuova palestra politica, abbinata al percorso principale del partito vero e proprio.

E' forte il desiderio di risposte proveniente dal mondo della scuola, dell'università, dalla realtà del precariato; ebbene, è altrettanto forte il bisogno di ricreare luoghi di discussione, dove a queste risposte, possano precedere domande e ampie riflessioni. E' con questa consapevolezza che un folto gruppo di under 30 afragolesi, formatosi in occasione della campagna elettroale, ha deciso di costruire, sul nostro territorio, un movimento giovanile forte, organizzato, propositivo ed organico al partito. Scopo del coordinamento è quello di recepire le istanze dei nostri coetanei, le diverse difficoltà che essi incontrano quotidianamente, facendoci promotori di un processo osmotico che faciliti l'arrivo di queste istanze ai nostri gruppi dirigenti; a chi, in sostanza, ha gli strumenti e le capacità per affrontare i gravi disagi generazionali che Afragola, Napoli e la Campania purtroppo vivono da sempre.

Guardiamo alla storia; a quella scuola politica, culturale e sociale che Sinistra Giovanile e Giovani della Margherita hanno rappresentato per anni, consapevoli però del fatto che di quelle straordinarie esperienze vada preso il meglio e che a questo vada necessariamente aggiunto quanto di buono e di nuovo il Partito Democratico ha rappresentato nel panorama politico nazionale da un anno a questa parte.


Auspichiamo alla creazione di una realtà giovanile seriamente radicata sul territorio, in stretto contatto con il mondo delle associazioni, capace di intercettare chi desideri coltivare un proprio percorso politico dando a questi gli strumenti per esprimere il proprio talento, la propria proposta, il proprio pensiero.


Vi invitiamo a scoprire questo sito; è per ora la nostra sede, virtuale, non ancora tangibile, che però ha il pregio di essere aperta 24 ore su 24. E' con esso che nel breve periodo daremo voce alle nostre idee ed iniziative, mantenendo una finestra spalancata anche sull'attività politica degli organi comunali, attraverso un quotidiano contatto con il gruppo consiliare del Partito Democratico.


Antonio Iozzi

martedì 8 luglio 2008

Vento nuovo...

Perdonate l'assenza...
purtroppo è stato un periodo sul piano personale molto intenso ed impegnativo, a tal punto dal costringermi ad un stand-by forzato della partecipazione politica.

Scuse a parte,
saluto con estremo piacere l'elezione dell' On. Nicolais a segretario provinciale del PD a Napoli e della ormai probabile nomina a coordinatore provinciale di Mimmo Tuccillo. Ad entrambi e a tutti gli altri componenti della nuova segreteria va un fortissimo augurio, da parte mia e di tutti i giovani democratici di Afragola.

Nei prossimi giorni ci aggiorneremo relativamente a quelle che sono le questioni politiche locali e non; dopo l'ultimo esame in giurisprudenza, un pomeriggio di riposo è meritato.

mercoledì 18 giugno 2008

Domani assemblea del PD

Si terrà domani presso la ormai consueta sala dell'Addolorata in p.za Castello l'assemblea del Partito Democratico. Ore 18.
Sarà in quella sede che noi giovani del Partito Democratico tenteremo, probabilmente per l'ultima volta, di scongiurare la pessima ma ormai sempre più probabile ipotesi delle più liste per le primarie del 7 luglio.
La costituzione o meglio la ricostituzione del circolo cittadino, passerà infatti per le primarie, che ancora una volta prevedono liste bloccate, con il vincolo dell'alternanza di genere, per la scelta dei 50 componenti del direttivo. All'atto del voto, gli elettori sono tenuti al tesseramento e al pagamento di 5 euro. Insomma...scenario a dir poco deprimente ove mai si dovesse arrivare alla presentazione di più liste, con l'acuirsi dei dissapori e dei contrasti che una campagna elettorale, in questo momento, porterebbe.

A tal proposito, per scongiurare questa possibilità sarà nostra la proposta di arrivare alla composizione di un listone unico per la composizione del direttivo.

Ma ne parleremo domani.

sabato 7 giugno 2008

Questione di sicurezza

Negli ultimi mesi va riproponendosi con forte drammaticità il problema della sicurezza nel nostro Paese. Per noi cittadini meridionali, in particolar modo residenti in una delle province più complesse del Mezzogiorno, la questione risulta poi particolarmente delicata, soprattutto se si tiene presente che il sentimento di insicurezza e di sfiducia tende a rafforzarsi non solo per via dell’altissima frequenza dei comuni reati, ma anche per quelle condotte criminali che in altre regioni sono difficilmente percepibili, e che da noi generano un intenso allarme sociale: è il caso, ormai di rilevanza internazionale, legato alla questione rifiuti e ai crimini annessi.

Ma quale può essere la soluzione ad un problema così grave? Quali proposte potrebbe avanzare il Partito Democratico, per risolvere o quantomeno ridimensionare la “questione sicurezza”, da troppo tempo vista come problematica di scarso interesse dai partiti di centro-sinistra e di quasi esclusiva competenza destrorsa? Problematica che in realtà andrebbe affrontata con ugual vigore anche dal nostro lato della barricata, tenendo presente che si tratta di questione trasversale dai notevolissimi risvolti sociali, in grado di incidere e scuotere le coscienze di intere fasce di popolazione e di determinare ( vedi anche a Roma ) e stravolgere anche esiti elettorali dati per scontati.

Ebbene, probabilmente in occasione dell’ultimo Consiglio dei Ministri, tenutosi a Napoli, che tra le varie misure ha dato il là all’introduzione nel nostro ordinamento del reato di “clandestinità”, si è persa una buona occasione per proporre qualcosa di costruttivo e realmente efficace. Un qualcosa che dovrebbe andare a risolvere il problema vero della sicurezza in Italia e che recentemente Antonio Manganelli ( Capo della polizia ) ha stigmatizzato nella sua relazione alla Commissione Affari e Giustizia del Senato: l’esigenza di maggiore sicurezza non va affrontata attraverso una militarizzazione del territorio o attraverso una imposizione di pene più severe e lunghe, bensì evitando quell’ “indulto quotidiano”, che si consuma nel vergognoso affronto al principio della “certezza della pena” a cui il nostro sistema processual-penalistico ci ha abituato.

In un recente seminario svoltosi presso la Facolta di Giurisprudenza Federico II di Napoli, trattando proprio il problema in questione, è stata messa in evidenza proprio l’inefficacia del sistema penale italiano, nudo innanzi a dati statistici allarmanti; un’inefficacia dovuta all’incapacità di giungere non tanto a pene severe o comunque persuasive, bensì a pene certe. E’ proprio sul meccanismo psicologico del reo che incide la mancanza di una seria prospettiva di essere condannati e di scontare la pena stessa; questi di fatto trova più conveniente in termini para-economici delinquere, in quanto a fronte di un marginale rischio di essere condannati, v’è la prospettiva di un guadagno immediato e di facile realizzo. E’ evidente che una teoria del genere vada necessariamente coniugata con altre posizioni che individuano in motivazioni ben diverse la scelta del reo, radicandola su basi sociologiche, educative, umane; o che magari individuano l’origine della scelta criminale in un stato di costrizione; teorie queste altrettanto valide e sostenibili. E’ pur vero però che, acquisendo la consapevolezza che uno dei problemi centrali è quello della certezza della pena, si possono ipotizzare diverse proposte al riguardo, finalizzate ad invertire questo trend.

Opportuno sarebbe riflettere sulla complessità del processo; sui meccanismi procedurali che tendono a permettere non la difesa dell’indagato “nel” processo, bensì la difesa dello stesso “dal” processo. Si pensi poi ai perversi meccanismi della prescrizione e dunque al frequente verificarsi della stessa per via degli interminabili tempi processuali. Si pensi a quegli strumenti iper-garantistici che, ben strumentalizzati, più che costituire esplicazione del diritto di difesa del cittadino, permettono a quest’ultimo di sottrarsi al normale incedere della giustizia stessa. E ancora si pensi all’esigenza di migliorare gli organici dei tribunali, delle Corti, per garantire una maggiore celerità delle singole fasi processuali; destinare maggiori risorse alle strutture giurisdizionali, favorendo una massiccia informatizzazione del processo.

E’ su queste problematiche che anche il Partito Democratico dovrebbe soffermarsi, assumendo così un ruolo propositivo rispetto alla questione sicurezza che tanto interessa i nostri cittadini e la loro quotidianità, differenziandosi dalle altre forze politiche che non riuscendo a fare altro, si limitano a proporre di imbracciare fucili e ad introdurre fattispecie criminali nuove, di dubbia costituzionalità, che ci screditano in sede comunitaria e che difficilmente poi possono concretamente essere perseguite.

venerdì 23 maggio 2008

Il Berlusca dimezzato...


Il CdM svoltosi a Napoli nella giornata di mercoledi ha fatto emergere diverse problematiche; in linea di massima alcuni provvedimenti sono condivisibili e va dato atto alla maggioranza che quantomeno tenta di far uscire il paese e la regione da un immobilismo che fino a qualche tempo fa era stucchevole, snervate e disastroso. Se da un lato l'idea di utilizzare il pugno duro nei confronti dei dissidenti che ostacolassero l'apertura delle discariche, dall'altro mi lascia perplesso la previsione della clandestinità come reato.

Al di là dell'idea in se per se, che può essere più o meno considerata, valutata e giudicata, quello che mi rende perplesso è l'aspetto procedurale.

Il problema che deriva da chi arriva in Italia per delinquere è dovuto proprio al fatto criminale in se per se che pone in essere; dal furto, alla rapina, allo spaccio e così via. Ora, non credo che tali condotte siano riconducibili necessariamente ai soli clandestini; non si vede perchè uno straniero col passaporto e il permesso di soggiorno non possa poi finire a fare le stesse cose.

Il problema se così vogliamo definirlo, è nei tempi. Non si risolve il problema ritenendo reo il clandestino, ma giudicando rapidamente chi commette un reato. Per questo avrei preferito che zio Silvio, anzichè formalizzare il reato di clandestinità, si impegnasse piuttosto ad abbattere i tempi del processo...a riformare il sistema sanzionatorio, cautelare e carcerario. Non è stato fatto nulla di tutto questo. Per cui adesso...come sono necessari 8 anni per il passaggio in giudicato di una sentenza per rapina, o furto, ce ne vorranno 8 per verificare lo stato di clandestinità...

che cambia? Poco o niente...mah!

giovedì 15 maggio 2008

Giovani democratici afragolesi...

Venerdi, alle ore 18:30, in via Roma, nella sede del Partito Democratico, ad Afragola
si terrà la prima riunione dei giovani che, nella nostra città, hanno in qualche modo avuto contatto col Partito Democratico e ne siano comunque rimasti colpiti (speriamo positivamente).

Si tratterà di un incontro conoscitivo, finalizzato a realizzare un primo contatto fra tutti coloro che, candidati, non candidati, simpatizzanti e democratici a prescindere, intendono prendere parte al processo costitutivo dei giovani democratici.

A domani.

domenica 11 maggio 2008

Prospettive di periferia



Il dato elettorale emerso dalle urne del ballottaggio ha evidenziato un fatto estremamente significativo della vita politica afragolese: le periferie hanno bocciato il centro-sinistra. Perché? Quale è stata la ragione che ha spinto i numerosi abitanti di rioni periferici come le Salicelle, ad esprimere la propria preferenza per il candidato sindaco del centro-destra, anziché per Mimmo Moccia? Ebbene, non si può e non si deve semplicisticamente liquidare la questione, ricorrendo alla superficiale considerazione che dinamiche poco ortodosse si sono mosse tra i palazzoni dei quartieri più in difficoltà della città, nell’immediato periodo precedente al ballottaggio. Grave sarebbe infatti la carenza d’analisi, se non ci si rendesse conto del fatto che, a fronte di un profondo disagio umano, sociale, economico e perfino esistenziale di tali quartieri, la realtà politica del centro-sinitra si è vista poco, impegnata com’era negli ultimi tempi soprattutto a comporre conflitti interni e a risolvere problemi e questioni ben lontani dalle carenze quotidiane di zone dove risiedono centinaia di famiglie, ammassate in grigi palazzoni, costrette a vivere tra cumuli di rifiuti, strade mal ridotte, giardini abbandonati e case spesso in condizioni disarmanti, abitate però da persone che in molti casi ci hanno spalancato la porta del loro mondo trasmettendo un fortissimo senso di dignità, umiltà e una drammatica voglia di normalità. Ebbene, è a questi nuclei familiari che deve essere destinata una fortissima attenzione. E’ alle periferie che va necessariamente ridata priorità e deve essere riconosciuta una specialità nell’agenda programmatica del centro-sinistra e in special modo del Partito Democratico. Là dove si è perso e in malo modo, va avviata una fortissima azione di radicamento sul territorio; è necessario un attivismo che vada in due direzioni; da un lato facendo critica seria, costruttiva e oggettiva su quelli che in loco saranno i possibili errori del governo cittadino, rimarcando mancanze, carenze, inadempienze politiche e non dell’attuale classe dirigente di centro-destra. Dall’altro lato facendosi portavoce delle istanze della gente; costruire laddove c’è terra bruciata ( nel senso letterale della parole ) ed essendo presenti nel momento in cui esplodono i bisogni impellenti di donne e uomini, mostrandosi come realtà strutturata che ascolta, medita e propone. Una presenza che va costruita in senso si politico, ma anche e soprattutto fisico, materiale e tangibile!


Solo lavorando in questi termini, il Partito Democratico e chi con esso, potranno presentarsi alle prossime elezioni, come candidati forti e credibili anche nelle periferie. Non si può e non si deve commettere l’errore di dare per scontato l’orientamento politico di interi quartieri della città, abbandonando ogni velleità e possibilità progettuale; anzi, è doveroso lavorare affinché si creino anche nelle zone disagiate le possibilità affinché il voto possa essere quanto più spontaneo possibile, scevro da condizionamenti demagogici, eliminando alla radice il problema di fondo, che è legato alla mancanza delle condizioni pratiche e minime del “vivere democratico” di un paese che si ritiene tale. Accanto al rilancio “edilizio” e “urbanistico” dunque, un riscatto anche culturale e di mentalità, che spinga queste famiglie, questi afragolesi, a sentirsi parte integrante di una città che troppo spesso tende a dimenticarli.

sabato 3 maggio 2008

Il centralismo carismatico

di Francesco Cundari, pubblicato su www.leftwing.it

Nella nuova stagione, nel nuovo bipolarismo, ma soprattutto nel nuovo partito che Walter Veltroni ha guidato alle elezioni del 13 e 14 aprile, a quanto pare, non è previsto il dissenso. Non sono ammesse critiche da parte di eletti, elettori o dirigenti del Pd, che sarebbero un segno di resistenza al cambiamento, manovre di apparato, trame di palazzo. Insomma, un complotto. E non sono ammesse critiche neppure dalla stampa.“I giornali abbondano di rampogne e di suggerimenti nei suoi confronti – ha provato a dire sabato un giornalista dell’Unità – ad esempio il Riformista…”. La frase è rimasta in sospeso. “Liberiamoci dai condizionamenti dei giornali che vengono letti prevalentemente da quelli che fanno politica – lo ha interrotto Veltroni – il Riformista, peraltro di proprietà di un parlamentare eletto dal Pdl, vende 2000 copie e fa la spiega a noi che abbiamo preso 12 milioni di voti. Mi verrebbe da dire: per prima cosa pensa a vendere di più tu”.Il lettore dell’Unità non saprà mai di quali “rampogne” e di quali “suggerimenti” parlasse il giornalista, né cosa avesse da dire il Riformista al segretario del Pd. Chiarito che il quotidiano diretto da Antonio Polito non ha titolo per parlare, infatti, l’intervista passa serenamente oltre. L’evocazione del Riformista serve soltanto ad ammonire i lettori dell’Unità a non giocare con quei bambini, a non parlarci, ma soprattutto a non ascoltarli. Fa parecchio freddo, in questa nuova stagione. E’ bene rientrare in casa presto, senza fermarsi a parlare con gli sconosciuti.Se il nuovo corso non prevede critiche, figurarsi se prevede autocritiche. Il voto del 13 e 14 aprile ha lasciato il Pd al 33,1 per cento, consegnato a Silvio Berlusconi la più solida maggioranza di sempre, ridotto all’impotenza l’Udc, cancellato la Sinistra arcobaleno. Quello che esce dalle urne è il parlamento più a destra nella storia della Repubblica. Grazie al voto utile, il Pd ha raccolto buona parte del 7 per cento perduto in appena due anni dalla Sinistra arcobaleno, eppure ha guadagnato soltanto l’1,9 rispetto al 2006 (e avendo nelle sue liste i Radicali, questa volta). La verità è che il Partito democratico non solo non ha sfondato al centro, non ha compiuto alcuna rimonta, non ha strappato al Pdl nemmeno un decimale di punto (e non è mai stato, sia detto per inciso, a “due punti di distacco” dall’avversario). La verità è che è accaduto l’esatto contrario: è il Pdl che ha strappato consensi al Pd, sfondando al centro ed espellendone l’avversario (che ha compensato le perdite a spese della Sinistra arcobaleno). Eppure, nell’intervista all’Unità, l’unica conclusione che Veltroni trae dall’esito del voto è questa: “Non si torna indietro. Strategia, scelte programmatiche e linguaggio sono giusti”.Quanto la disfatta subita sia da addebitare all’esperienza del governo Prodi e quanto alle scelte di Veltroni, naturalmente, può e deve essere oggetto di una discussione approfondita (e magari, per l’occasione, si potrebbe discutere pure delle rispettive responsabilità nella caduta dell’esecutivo). Certo è che dopo i ballottaggi, quale che sia il risultato, una simile discussione non sarà più rinviabile. E dovrà essere approfondita, serena, pluralistica – certamente – ma anche libera. Libera, innanzi tutto, dall’asfissiante cappa di conformismo che sin qui ha caratterizzato la dialettica interna ed esterna al Pd, ben oltre la misura che le difficoltà del governo prima e la campagna elettorale poi avrebbero giustificato. Quello che proprio non si può fare è negare l’evidenza. Continuare a raccontarsi la favola della grande rimonta e del successo oltre ogni previsione. La campagna elettorale è finita. E non sarà arrotondandosi il risultato dello 0,9 – come fa Veltroni sostenendo che il “primo dato” da considerare è che “abbiamo un partito riformista del 34 per cento” – o sostenendo che il raffronto non va fatto con le politiche del 2006, bensì con le provinciali del 2007, che si costruiranno le fondamenta di un roseo avvenire. Terminati i ballottaggi, definitivamente chiusa questa interminabile campagna elettorale, non ci saranno più alibi. Scriviamo di proposito prima di conoscere il risultato del voto nella capitale, augurandoci che Francesco Rutelli vinca. Ma sentire da Veltroni che l’eventuale sconfitta in Campidoglio non è da addebitare a lui perché non è lui il candidato sindaco – dopo avergli sentito ripetere per tutta l’intervista che la sconfitta alle politiche è da addebitare al governo guidato da Romano Prodi, che non ci risulta fosse il candidato premier – lascia molto, ma molto perplessi. Ed è addirittura scandaloso che Veltroni metta tra le principali colpe dell’ex premier persino l’indulto, dopo avere partecipato alle manifestazioni per l’indulto e per l’amnistia. Un comportamento che ricorda quello di John Belushi in Animal House, quando va a consolare il ragazzo in lacrime dinanzi all’automobile che gli amici hanno ridotta un rottame, gli mette una mano sulla spalla, lo guarda negli occhi e gli dice: “Vedi, hai commesso un errore. Ti sei fidato di noi”. Proprio così: ti sei fidato di noi. Come l’inno del Pd.La verità è che la leadership veltroniana si è tradotta sin qui in una sorta di centralismo carismatico, o forse dovremmo dire di cesarismo burocratico, capace di sommare in sé i peggiori vizi dei vecchi partiti comunisti e dei nuovi partiti personali modello Forza Italia (o Italia dei Valori, che è lo stesso). Dunque non deve stupire che alla scelta di andare da soli, proprio come nel 2001, seguano ora la chiusura identitaria e la lotta contro il regime. “Ho chiesto a molti colleghi stranieri – dice Veltroni – cosa sarebbe successo se nel loro paese un candidato avesse eletto a eroe un mafioso. Mi hanno risposto dicendo che sarebbe una cosa incompatibile con qualsiasi carica pubblica. In Italia invece questo è possibile”. Finita la nuova stagione, si torna ai girotondi. E anche più indietro, fino agli avanzi scaduti del vecchio Pci post-berlingueriano. Per dirla con le parole di Veltroni, si torna alla lotta contro “la volgarizzazione della società, la spietata individualizzazione, il genocidio di ogni idea di regola e di spirito pubblico”. Ma la strada della chiusura identitaria e del culto della propria diversità, che non ha funzionato nemmeno con Enrico Berlinguer, suona semplicemente grottesca se ripercorsa oggi, assieme a Massimo Calearo.La verità è che non si può annunciare un partito democratico, aperto e radicato, se in quello stesso partito nessuno – nemmeno la realtà – ha diritto di mettere in discussione la parola, le scelte e i risultati del leader. E questa non è una critica a Veltroni.

giovedì 1 maggio 2008

Lo facciamo questo partito?Oppure no?

E' passata la bufera elettorale. Abbiamo perso, pesantemente e c'era da aspettarselo.
Nessuna particolare sorpresa, fatta eccezione per Roma e Casoria. Ad Afragola, bene o male, sapevamo sarebbe stata dura e così è accaduto.
E adesso?Che facciamo?Vogliamo voltare questa pagina triste o rimaniamo immobili?

Bisogna costruire il partito. Affiancargli un movimento giovanile forte e strutturato.
Non si può continuare sull'idea del partito gassoso, idea che spesso si trasforma nel partito assente. Nel non luogo. Nel nulla politico.
Abbiamo bisogno di un posto dove parlare, discutere, spiegare e comporre quei tanti microconflitti che dalle primarie in poi si sono acuiti all'interno del PD non solo afragolese.
Banalizzando, abbiamo bisogno di una sede. Di regole che disciplinino il gioco. Di soggetti legittimati ad organizzare iniziative, incontri, progetti.
Non commettiamo l'errore di dimenticarci degli oltre 6000 afragolesi che hanno scelto il PD. Io non voglio dimenticarmi i 77 che hanno scelto me. Non ci penso proprio. E mi impegnerò in questi giorni, nel mio piccolo, affinchè tra la linea dell'immobilismo e quella dell'attivismo costruttivo vinca quest'ultima.

Buon Primo Maggio a tutti.

mercoledì 30 aprile 2008

Il buon giorno si vede dal mattino...

Non sono di quelli che crede che stare a destra sia improponibile. Non vedo "marziani" che militano nel PDL...semplicemente degli avversari politici. Tutto qui. Eppure, c'è stato qualcosa nelle liste del PDL ad Afragola, fin dall'inizio, che non mi ha convinto. Accanto ai (pochi) sani e seri uomini di politica, si sono inseriti diversi personaggi poco raccomandabili.

Morale della favola?
Nespoli avrà pure vinto...
ma per adesso ha uno spacciatore-consigliere arrestato con accuse gravissime...legate allo spaccio di stupefacenti e al voto di scambio.

Insomma...cara Afragola...il buon giorno si vede dal mattino; grazie caro Enzo...caro sindaco.

sabato 26 aprile 2008

Votiamo Moccia

Domani e lunedi, invito tutti a votare e sostenere, nel turno di ballottaggio per Afragola, il Prof. Francesco Domenico Moccia.

E' indescrivibile il potere che nei prossimi due giorni ha tutto il nostro elettorato; perdere domani, significa consegnare la città a chi per oltre 20 anni non ha saputo fare nulla per essa; consegnarla a personaggi improponibili per qualunque amministrazione che volesse intraprendere un percorso costruttivo e di qualità.

Votare Moccia, significa affidare Afragola ad un uomo colto, umile, preparato, forte e mite allo stesso tempo; significa avere un sindaco con una squadra di qualità alle spalle; coadiuvato da esponenti dei movimenti civici, come Salvatore Iavarone, e da uomini che vivono la città come non fa chiunque altro e penso al dott. Francesco Petrellese.

Lasciamo che altri vadano a Roma...teniamoci il nostro territorio. E' la nostra più importante risorsa; facciamo si che a migliararlo, ci sia chi ha competenze nel campo, riconosciute in tutto il mondo...

Votiamo Mimmo Moccia...

lunedì 21 aprile 2008

Apparentamento con Petrellese

E' stato siglato nella giornata di ieri l'accordo con il candidato sindaco Francesco Petrellese, attraverso un apparentamento formale.
Al ballottaggio la coalizione che inizialmente ha sostenuto il Prof. Moccia si vedrà affiancata dalla lista Petrellese; operazione per certi versi prevedibile e auspicabile, data la forza del dottore afragolese e la grande stima di cui gode nel quartiere San Marco in particolare.

Con questa alleanza si fa sempre piu' concreta la possibilità di un clamoroso ribaltone, che porterebbe ad una vittoria inizialmente insperata e complicata.

Diamo inoltre avviso ai lettori che, nella giornata di mercoledi, alle ore 19 ci sarà un incontro pubblico, proprio a San Marco, al quale parteciparanno Moccia, Petrellese, Iavarone e l'on. Mimmo Tuccillo.

sabato 19 aprile 2008

Decisamente rilancio!

E rieccoci, cari democratici, per alcune riflessioni sull'imminente ballottaggio.

Dopo anni di oscurità democratica, Afragola ha un'occasione irripetibile di rilancio e non deve farsela scappare. La possibilità di avere a disposizione del territorio una figura così autorevole come il Professore Moccia rappresenta la concreta possibilità di sviluppare la nostra città in maniera ordinata, efficiente ed efficace. Dall'altro lato abbiamo soggetti politici che hanno fatto il loro tempo, che hanno avuto a disposizione strumenti e denari per fare bene e non sono stati in grado di rilanciare una città che negli ultimi anni è sprofondata nell'oblio del commissariamento e dell'arretratezza economica e culturale.

E' per questo che esorto ogni giovane democratico che dovesse imbattersi in questo piccolo spazio virtuale, a sostenere Francesco Domenico Moccia nel giorno del ballottaggio di domenica 27 e lunedi 28 aprile. Votate per il rinnovamento, per la professionalità e la competenza nella gestione del territorio. Da troppi anni ci lamentiamo perchè le cose non funzionano; diamo per una volta fiducia a chi ha le qualità e gli strumenti conoscitivi per risolvere drasticamente ed organicamente i tanti problemi della nostra città.

Colgo l'occasione per fare i miei auguri ai futuri consiglieri comunali del Partito Democratico, che, a prescindere dal risultato del ballottaggio, rappresenteranno il nostro partito in consiglio.
A Pietro Izzo, Enzo Zucchini, Giovanni Boccellino e Andrea Maiello, buon lavoro.

mercoledì 16 aprile 2008

Debacle...o rilancio???

77 preferenze. Così ha risposto Afragola alla nostra campagna elettorale.
Per un mese abbiamo lavorato per cercare di proporre un'idea diversa di aggregare consenso.
Si è girato per case, scuole, amici e conoscenti, spiegando alle persone l'importanza di un voto libero. Ogni cittadino, tra domenica e lunedi ha avuto la possibilità di scegliere chi dovesse rappresentarlo in Consiglio Comunale e, di riflesso, in Giunta. Nel cercare di orientare questa scelta, abbiamo sempre professato l'esigenza di compierla secondo criteri DIVERSI DAI SOLITI. Non più mera parentela, amicizia, appartenenza; ma merito, competenza, professionalità, disinteresse personale e impegno costante. Non si aveva alcunchè da offrire, se non appunto la propria disponibilità a lavorare per la città. E questo messaggio ha colpito 77 afragolesi. Francamente, pochi. E' nella più grande improvvisazione delle altrui candidature, nel vuoto cosmico che alcune di esse hanno rappresentato, che si riflette un aspetto però singolare...il gruppo di persone che mi ha sostenuto in questa piccola battaglia. Non sono stato solo in questi giorni. Non faccio nomi; non è il caso. Chi c'è stato sa che mi rivolgo a lui. Grazie.
A di là di questo, come si è sempre ripetuto prima del voto, la politica per noi è iniziata esattamente ieri. Quelladel 13-14 Aprile rappresenta una forte esperienza, un passaggio cruciale per imparare; cio che si è creato fino ad ora ha senso solo se avremo la capacità di proiettarlo nel fututo; staremo a vedere!

sabato 12 aprile 2008

Manca un giorno...

Manca un giorno all'apertura dei seggi elettorali per le prossime elezioni amministrative e politiche. Mentre Prodi e Veltroni impazzano sugli schermi di mezza Italia, in città si ripete il carosello dei candidati, dei mille volti che si arrampicano sui muri in cerca di uno spazio, tra le lamiere dei cantieri, perfino sugli alberi; per non parlare dei furgoni che gironzolano e operano anche oltre l'orario consentito dalla legge. Già la legge, questo strano elemento che i nostri candidati spesso ignorano e calpestano con una disinvoltura raggelante. Più di un furgone in giornata, lasciava cadere dai finestrini e dal rimorchio migliaia di fac-simile...segno evidente di un'opulenza volgare, arrogante e dannosa. Ma non è di questo che voglio parlare...non interessa. Ci penseranno gli altri...
Voglio parlare d'altro...
Voglio invitare tutti gli afragolesi di buon senso a scegliere liberamente il proprio candidato, ad esprimere le proprie preferenze senza paura, prescindendo da ricatti e rappresaglie. Il voto è segreto. E' un diritto e va espresso senza forzatura. Non lasciate che altri violentino il vostro senso civico.
Nel momento in cui votate state ponendo le basi per la prossima classe dirigente cittadina. Non sciupate quest'occasione di cambiamento. Ponderate il vostro consenso. Fate in modo che almeno un voto delle vostre famiglie sia destinato a candidati under 30, possibilmente giovani che non siano teste di legno messe lì per conto di qualcuno!
Questo è il mio appello.

Buonanotte a tutti.

martedì 8 aprile 2008

Video Post: Aperitivo Democratico

Domenica, al fine di presentare a tutti i giovani democratici afragolesi il candidato Francesco Domenico Moccia, abbiamo deciso di proporre un momento di riflessione sulle politiche giovanili; l'abbiamo chiamato Aperitivo Democratico e questo è il video girato nell'occasione.

http://video.google.it/videoplay?docid=-1395712790488686117&q=antonio+iozzi&total=14&start=0&num=10&so=0&type=search&plindex=1

Intervista di Angela D'Anto'

In un periodo caratterizzato dall'antipolitica, cosa spinge un giovane a candidarsi? La scelta nasce da un'esigenza ben precisa, che è quella di colmare una profonda crisi di rappresentanza. Manca infatti chi rappresenti tutti quei giovani cittadini che si trovano in una fascia d'età compresa tra i 18 e i 30 anni. Una crisi i cui effetti si verificano puntualmente all'atto delle scelte politiche, sorde alle esigenze delicate di chi si trova a cavallo di momenti cruciali della propria vita, come il passaggio dal mondo della scuola a quello dell'università e da quest'ultimo a quello del lavoro. Così come altrettanto disattese sono le esigenze di chi vive la propria maturazione nel complesso mondo della flessibilità che il mercato del lavoro oggi impone. E' sulla base di queste considerazioni che i giovani dovrebbero comprendere l'importanza di scendere in campo direttamente, evitando di farsi rappresentare in maniera insufficiente, e inserendosi essi stessi in qui soggetti politici che decidono del loro stesso futuro.
Quali sono le tue proposte per Afragola e in che modo riuscirete a realizzare i progetti del vostro programma?Insieme a diversi giovani democratici, abbiamo posto al centro dell'attenzione il problema della macchina comunale. La sua farraginosità è diventato il nostro primo problema da risolvere, attraverso uno svecchiamento delle procedure, all'uso delle nuove tecnologie informatiche, in special modo di internet. Credo sia fondamentale costruire una rete tra istituzioni e cittadini anche attraverso web e pc, favorende un contatto continuo, aperto, gratuito e immediato. Altro aspetto, sempre in linea di continuità con quest'ultimo, è legato alla trasparenza. In un comune così articolato e complesso come quello di Afragola, per avere sempre e comunque una chiara fotografia della gestione del bilancio comunale, è necessario controllare e verificare la genuinità dei movimenti economici, affinchè tutto ciò che il comune eroga sia di fatto realizzato dalle imprese effettivamente più adatte, in base a criteri economici, meritocratici ed efficienti. In una città come Afragola, con una così scarsa alfabetizzazione informatica, è auspicabile l'utilizzo delle nuove tecnologie?Assolutamente si. Fermo restando l'attuale grave situazione di analfabetizzazione che va affrontata in maniera radicale, non si deve sottovalutare il fatto che ciò che attualmente una parte della popolazione vive come qualcosa di distante, sia il pane quotidiano della stragrande maggioranza dei nostri scolari. In altre parole, le prospettive perchè le nuove tecnologie diventino accessibili a tutti sono effettivamente concrete e nella natura degli eventi.
Qual è secondo te la coalizione che non ha alcuna speranza di vincere?
Non saprei. Effettivamente la matematica è purtroppo in grado di condannare anche l'idea più corretta e giusta di questo mondo. E' chiaro che chi ha meno liste d'appoggio è inevitabilmente in posizione di svantaggio. Ma è una questione aritmetica, non tanto politica. Di politico sottolineo con piacere la presenza di numerose liste civiche, che di fatto sono indice anche di un pizzico di frizzantezza politica e di spregiudicatezza che non guastano.
Cosa ti auspichi da questa tornata elettorale?
Il miglior risultato possibile. Che possa permettere al prof. Moccia di avere a propria disposizione una squadra di consiglieri comunali all'altezza di affrontare un quinquennio di rilancio per Afragola.

fonte Napolinord.com

martedì 1 aprile 2008

Considerazioni sull'articolo precedente del Prof.Moccia

I dati sovraesposti danno contezza di quello che è un approccio praticamente scientifico della questione lavoro ad Afragola. E' ciò di cui abbiamo bisogno! Nel corso degli ultimi 15 anni il trand occupazionale ha retto l'urto legato a diversi fattori negativi che si sono abbattuti sul nostro Paese, tuttavia restano necessari alcuni interventi indispensabili. Manca ancora una sufficiente informazione e un adeguato collegamento tra imprese e lavoratori; e su questo aspetto il Comune potrà in futuro intervenire ponendosi come interlocutore serio e autorevole di entrambe le categorie, favorendo un più agevole incontro fra le stesse. In quest'ottica, la flessibilità tanto aberrata potrebbe risultare invece veramente determinante in chiave di decollo occupazionale se, come legge prevede del resto, venisse accompagnata da tutta una serie di ammortizzatori e garanzie in grado di rendere l'impiego flessibile non precario e mortificante. Spesso l'occupazione nei nostri territori risente di questa connotazione più che altrove. Sulla base di questa consapevolezza si deve imparare a conoscere il concetto di flessibilità, assimilarlo e allo stesso tempo moderarlo. Questo passaggio mi sembra davvero importante, alla luce di tutta una serie di iniziative, interventi e installazioni, in corso d'opera, in programma o già realizzate che propongono categorie occupazionali non proprio stabili, ma che possono essere di qui a 5 anni volano di sviluppo socio-economico comunque rilevante. Mi piace immaginare per Afragola una realtà comunale in grado di curare questi aspetti e di meglio stimolare l'impresa locale verso quella che è una maggiore ricerca della qualità, finalizzata all'inserimento in nicchie di mercato non ancora occupate. Da non sottovalutare la questione legata alla sicurezza sul lavoro. Auspicabile sarebbe che ad Afragola si avviassero piani specifici di incentivo, con una logica di premialità, per quelle aziende che curano i propri lavoratori e che si adeguano pienamente alle normativa. E sempre in quest'ottica, cominciare sin dalle scuole ad educare i piccoli alunni al concetto di sicurezza sul lavoro, all'importanza dello stesso, cosi che i futuri operai, professionisti e imprenditori della nostra città possano crescere con questo tipo di mentalità.

Direttamente dal forum del sito www.mocciasindaco.it

lunedì 31 marzo 2008

Diaro di un candidato: 14°giorno

Pubblichiamo l'articolo del nostro candidato a sindaco Francesco Domenica Moccia
PER UNA POLITICA DELL'OCCUPAZIONE
Se esaminiamo il mercato del lavoro dal lato della domanda, troviamo una situazione per certi versi avanzata. Il tasso di attività comunale al 2001 risulta del 40,57%. Non è particolarmente alto, ma corrisponde all’incirca alla condizione nazionale, ovvero è l’indicatore dove si registra la più contenuta divaricazione, essendo l’indice italiano del 48,56%. La divaricazione, invece diventa drammatica quando andiamo ad esaminare l’occupazione dove troviamo una percentuale comunale del 24,46% a fronte del 42,94% nazionale e del 30,14 % napoletano. Che poi, il punto di crisi più grave si concentri sui giovani è estremamente evidente quando si confronta una disoccupazione giovanile al 74,16% rispetto ad una nazionale appena al 33,28% e perfino al di sotto del ben grave 71,27 di Napoli. Queste cifre ci possono dare l’idea di una dinamica in corso, di una società che prepotentemente si affaccia alla modernità e presenta una domanda di innovazione, specialmente tra le forze giovanili, ma trova la resistenza nella rigidità di un sistema economico incapace di utilizzare le risorse umane disponibili. Infatti, i nostri concittadini vogliono lavorare, entrare nel mercato del lavoro, uscendo dalle economie informali o familiari, esattamente come nel resto d’Italia, ma non riescono ad occuparsi, in special modo se sono giovani, anche perché questa dinamica
di entrata è praticata proprio da loro. Sul lato dell’offerta di lavoro, la prima considerazione da svolgere è che rispetto agli 11.693 occupati
del 2001, troviamo ,alla stessa data solo 8.529 addetti a dimostrazione del perdurante carattere di città dormitorio, dove una quota consistente degli abitanti va a lavorare al di fuori dei confini comunali abbracciando la condizione di afragolese non afragolese per la gran parte della giornata e con notevole pendolarismo quotidiano. Fortunatamente la tendenza degli ultimi 20 anni è di un costante aumento, anche significativo di addetti ed unità locali in tutti i settori che rafforza il ruolo produttivo della nostra città e che deve essere accompagnato da politiche di sviluppo sempre più efficaci. E’ anche importante stabilire il ruolo economico nell’ambito dell’area metropolitana. Al 2005, in un rilevamento delle unità locali Afragola si colloca al 5° posto tra le città della provincia di Napoli per l’industria delle costruzioni, confermando questa come sua attività caratterizzante. Le imprese edili si son dovute confrontare con l’integrazione europea, le regole sulla concorrenza, i cambiamenti delle norme sulle opere pubbliche e sugli appalti, le economie di scala e la crescente dimensione delle imprese del settore. Nonostante tali difficoltà, il settore è riuscito a resistere e trovare nicchie competitive per continuare una crescita non indifferente. Incluso nel più generali comparto dell’industria, contava 688 unità locali per un totale di 2672 addetti nel 2001. Cinque anni dopo le unità locali arrivavano al numero di ben 831, di cui la componente dell’industria in senso stretto si limita a sole 282 unità. La vitalità del settore si può assumere a potenzialità e sbocco occupazionale futuro di primaria importanza. I suoi problemi costituiscono
anche il terreno su cui si deve misurare l’ente locale per sostenere questa crescita realisticamente ipotizzabile dagli andamenti appena accennati. Tra questi il terreno di impegno pubblico sarà prioritariamente la formazione ed aggiornamento per la necessaria evoluzione culturale del personale adeguata all’ambiente competitivo delle imprese. Poi il rilancio delle opere pubbliche e l’aggiornamento della normativa urbanistica per offrire opportunità di impiego, temporaneo, nel corso delle costruzioni e di lungo periodo per l’esercizio dei servizi.
Il secondo settore a cui dobbiamo porre attenzione è quello del commercio,nel quale ci classifichiamo settimi nel sistema locale del lavoro per numero di unità locali al 2005. Questo settore aveva avuto una tendenza alla polverizzazione tra 1991 e 1996 aumentando le unità locali da 1002 a 1155 mentre diminuiva gli addetti da 1810 a 1725. Dopo di che si ha la svolta verso la concentrazione, passando le unità locali a 995 e gli addetti a 2091. Tendenza che presumibilmente continua fino ai nostri giorni, quando registriamo una crescita delle unità locali fino a 1267, superiore perfino a quella del 1991. Anche qui siamo di fronte ad un
settore in buona salute e con buone prospettive se non ci fosse la saturazione degli spazi fisici e forse anche delle quote di mercato. D’altre parte non possiamo nasconderci che il commercio offre i posti di lavoro meno remunerati e più precari all’interno del settore dei servizi, sebbene abbia caratterizzato Afragola come riconosciuto ed attrattivo polo commerciale dell’intera area metropolitana. Perciò è necessario lavorare per una evoluzione verso la sempre maggiore qualificazione ed evoluzione nella direzione dei servizi rari ed alle imprese, a partire dalla solida base attuale. Anche qui i dati sono promettenti, perché, seppure ci classifichiamo appena 10° nel sistema locale, passiamo, negli ultimi cinque anni da 504 a 773 unità locali, con un numero di addetti che conta circa la metà del commercio. Le medesime leve di formazione ed opportunità qui hanno la loro cerniera sulla nuova fiera, ma non debbono più trascurare di catturare gli effetti indotti, finora sfuggiti al sistema economico municipale.
Mi riferisco prioritariamente al crescente flusso di visitatori per cui provvedere ricettività e ristorazione adeguata all’interno del nostro tessuto urbano, ma anche alla crescita dell’industria ed artigianato locale il cui migliorato accesso al mercato va accompagnato da oculati programmi pubblici. Le politiche di sviluppo per sostenere l’aumento dell’occupazione hanno un disegno molto dettagliato nel nostro programma. Il ragionamento qui esposto spiega su quali basi economiche concrete l’abbiamo fondato.
Francesco Domenico Moccia

venerdì 28 marzo 2008

Diario di un candidato, 12° giorno

Afragola rischia di avere un consiglio comunale fotocopia del consiglio 2001. Lo dicono i numeri; lo dicono le statistiche; lo dice il marciapiede...
cosa fare nell'ipotesi che si verificasse una cosa del genere?
Come scongiurare un nuovo commissariamento? Come rilanciare la vivibilità e la civiltà della gestione comunale?
Ebbene, non mi stancherò mai di dirlo: c'è bisogno di trasparenza!!! Il bilancio comunale, l'attività economica, la gestione del potere DOVRANNO ESSERE SOTTOPOSTE AI RAGGI X!!! Giorno per giorno, sin nei minimi dettagli, ogni afragolese dovrà avere tanto di occhi aperti sul comune, che dovrà "denudarsi" on line: appalti, consulenze, gare, bandi, assegnazioni, contratti...tutto alla luce del sole. Internet e pc oggi permettono questo: deve essere fatto!!!
Il Partito Democratico deve assumersi questa responsabilità...solo così si potrà debellare ogni camorra...

mercoledì 26 marzo 2008

Diario di un candidato: 10° giorno

Sono veramene scioccato dall'aggressività con cui si sta portando avanti la campagna elettorale ad Afragola. Manifesti che invadono muri, facciate, paletti...tutto. Senza il minimo rispetto degli spazi assegnati e dell'altrui presenza. Arroganza pura. Questo credo, è lo spettro di quello che sarà il futuro metodo col quale si gestirà il Comune. Andiamo male....

lunedì 24 marzo 2008

Diario di un candidato, 7° giorno

Giornata di riposo.
Oggi, almeno per quel che mi riguarda, la politica resta fuori.
C'è bisogno di ricaricare le pile. In vista di una settimana di fuoco, che per certi versi potrebbe risultare decisiva.

Auguri per una felice Pasquetta a tutti, cari democratici.

sabato 22 marzo 2008

Diario di un candidato, 5° giorno

Domani, tempo permettendo, i più giovani candidati nelle liste del PD, si faranno promotori della prima iniziativa di piazza del partito, ad Afragola. In viale Sant'Antonio sarà allestito un gazebo, necessario alla distribuzione delle brochure programmatiche. Scopo dell'iniziativa sarà anche quello di sponsorizzare il nostro candidato a sindaco, Domenico Moccia.

Nello stesso tempo, desidero augurare a tutti i cittadini afragolesi una serena Pasqua. Con sobrietà ed essenzialità, consapevole che la drammaticità del momento cittadino non permette esagerazioni d'altro tipo.

Un caro abbraccio,
Antonio.

venerdì 21 marzo 2008

Diario di un candidato, 4° giorno

Giornata di incontri, appuntamenti, frenesia.
Solo un passaggio veloce, per informare gli altri amici candidati under 30 del PD che domani alle 10 del mattino, in via Roma ci sarà un appuntamento col nostro candidato Mimmo Moccia; contenuti, idee e strategie per questi intensi 20 giorni saranno all'ordine del giorno.

A domani.

giovedì 20 marzo 2008

Diario di un candidato, 3° giorno

Quest'oggi ci sono 2 importanti appuntamenti, con il candidato sindaco Moccia e col Partito Democratico di Afragola. Spero emerga qualcosa di veramente costruttivo.

Intanto prosegue frenetica l'organizzazione della campagna elettorale...

mercoledì 19 marzo 2008

Diario di un candidato, 2°giorno

Ecco il futuro sindaco di Afragola. E' così!Dovrà essere così. Sarà lui a guidare la nostra città verso un nuovo Rinascimento.

Biografia_________________

Francesco Domenico Moccia, afragolese, cinquantotto anni, è professore ordinario di progettazione urbanistica all’Università degli Studi di Napoli Federico II ove ha svolto diversi incarichi amministrativi, quali la direzione del Dipartimento di Urbanistica e il coordinamento del Master in Pianificazione dello sviluppo locale.

Socio di diverse organizzazioni nazionali e internazionali del settore, è rappresentante nazionale dell’Associazione Europea delle Scuole di Pianificazione per la quale ha organizzato l’ultimo congresso cui hanno partecipato oltre 600 professori provenienti da 40 nazioni.

Membro del Direttivo Nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, il professore è anche dirigente nazionale della Società Italiana degli Urbanisti.

Partecipa alla redazione di alcune riviste specializzate quali “Urbanistica Informazioni e Critica della Razionalità Urbanistica”.

Ha pubblicato articoli su European Planning Studies, Urbanistica, Urbanistica Informazioni, Archivi di Studi Urbani e Regionali, Controspazio, CRU, Finalità dell’Architettura.

Ha curato la pubblicazione di 21 volumi ed ha redatto più di 90 saggi pubblicati in libri o riviste sugli argomenti della storia e teoria dell’architettura, della teoria della pianificazione, l’urbanistica, le politiche urbane, la pianificazione e politiche per lo sviluppo.

Ha ricoperto il ruolo di Vicesindaco ed assessore all’urbanistica nell’amministrazione Caccavale. Attualmente è assessore provinciale all’urbanistica ed al PTCP.

Ha partecipato alla costituente nazionale del Partito Democratico.

lunedì 17 marzo 2008

Diario di un candidato, 1° giorno


Cosa può spingere un giovane 24enne a candidarsi in prima persona alle elezioni amministrative?In un comune così complesso come è quello di Afragola?In un partito in via di realizzazione, tra pezzi grossi e dietrologie di ogni tipo?
Ebbene, diverse sono le considerazioni che mi hanno spinto a questa scelta.

DISCONTINUITA': troppe contraddizioni hanno caratterizzato le precedenti gestioni amministrative della città. Il susseguirsi di consigli comunali inadeguati, di classi dirigenti impreparate, ha lasciato sprofondare la città nella mediocrità e nell'anonimato. Si ripropongono oggi agli elettori diversi corresponsabili di quelle amministrazioni; candidati che si riciclano, saltellando da un partito all'altro, zompettando da una lista all'altra senza alcuna preoccupazione. Troppe responsabilità hanno in quello che è lo stato di arretratezza e degrado in cui oggi è avvolta Afragola; un grande gesto di dignità avrebbe dovuto spingere certi elementi a lasciare il passo ad altri, favorendo un ricambio generazionale indispensabile.

COERENZA: non sarebbe stato coerente abbandonare gli elettori del 14 ottobre; quelle ragioni, quelle speranze, quelle idee che li hanno spinti in tal data a votarmi non potevano oggi trovare nidi alternativi o riferimenti improvvisati. Quelle stesse idee camminano oggi nel programma del PD afragolese, che in diversi passaggi richiama i principi della democrazia diretta, dell'innovazione tecnologica, della modernizzazione amministrativa, della rete come strumento di partecipazione e trasparenza.

NOVITA': credo nella maturità e nell'intelligenza delle persone. Ho voluto essere in quella lista, perchè credo nel Partito Democratico ed in questo modo ad esso ho deciso di dare un sostegno. Ebbene, proprio la maturità e l'intelligenza degli afragolesi dovranno spingere a votare con coscienza e ponderazione. Non è più tempo del voto clientelare, del nepotismo e della sola "amicizia". L'uso di questi criteri di selezione ci ha dato classi dirigenti non all'altezza, impreparate alle difficoltà che avrebbero dovuto di lì a poco affrontare, spesso incapaci anche di soddisfare le promesse fatte al proprio elettorato. Cari cittadini, non lasciatevi più ingannare, sondate tutti i candidati, analizzatene la storia, pesatene le potenzialità...è questa la città dei vostri figli? O forse no? E allora, a chi volete affidarla?

RICAMBIO GENERAZIONALE: c'è poi un dato anagrafico significativo. Non ne sono sicuro, ma probabilmente sono tra i candidati più giovani del centrosinistra cittadino, se non il più giovane, quanto meno nella lista del PD. Ebbene, questa non è una riflessione casuale; anzi! C'è un intero segmento generazionale escluso da qualsiasi processo decisionale che lo riguardi. A livello comunale, provinciale e regionale. La nostra fascia d'età, dai 20 ai 30 anni non ha rappresentanti in nessun organo politico. Cosa aspettiamo? I nostri interessi, i nostri problemi, le nostre esigenze non sono per nulla presi in considerazione. E i risultati si vedono. La nostra è una generazione totalmente abbandonata a se stessa e per poterla portare al centro dell'attenzione dobbiamo rappresentarci. Non possiamo più sperare che qualcun altro lo faccia per noi. La classe dirigente imminente dovrà aprirsi alle nuove generazioni. Non si vuole una rivoluzione o un taglio netto, ma quantomeno un'osmosi tra vecchio e nuovo, affinchè entrambi escano arricchiti l'uno dall'altro.

E' tutto...
per il primo giorno può bastare...

sabato 8 marzo 2008

Iniziativa pubblica alla presenza del Ministro Nicolais: la politica del fare

Ecco i video dei miei interventi all'iniziativa pubblica organizzata il 7 Marzo 2008, ad Afragola.
Tema: la sfida del Partito Democratico per il governo del Paese.
All'incontro sono intervenuti il Ministro Luigi Nicolais, l'on. Mimmo Tuccillo, quindi Raffaele Topo, sindaco di Villaricca e Ciro Cacciola, coordinatore della segreteria provinciale del PD.
Incontro aperto e fortemente partecipato; più di 200 persone hanno assistito a quello che è stato l'evento d'apertura della campagna elettorale del PD ad Afragola. Il tema principale trattato è stato quello dell'innovazione nella pubblica amministrazione, delle nuove tecnologie e, in generale, della "politica del fare", politica che da sempre è nelle corde del Ministro Nicolais, attuale candidato alla Camera dei Deputati, alle spalle di Massimo D'Alema. Ha aperto e moderato l'incontro Michele Affinito, membro dei Democratici in Rete, quindi sono seguiti gli interventi di chi vi scrive, di Cacciola, Topo e Tuccillo, con una conclusione molto apprezzata del Ministro. Di seguito trovate i video del mio intervento; quelli degli altri relatori saranno on line in brevissimo tempo, attualmente sono in fase di elaborazione. Buona visione.
PS: il lavoro costruito dai ragazzi e i video sono disponibili sul sito www.giovanidemocraticiafragola.it;





mercoledì 5 marzo 2008

1° PUNTO: Innovazione nella P.A.

Dovrà essere possibile sempre e comunque:
1) svolgere comodamente da casa le proprie attività e le proprie relazioni col Comune (certificati, documenti, moduli e pratiche) e gli altri enti locali.
2) controllare lo stato di avanzamento delle pratiche comunali on line. Così sapremo sempre e comunque dove si trovano le nostre pratiche, a che punto sono, se vanno in porto o magari non avanzano e perchè!
3) bilancio cristallino: totalmente espresso on line, in special modo per gare d'appalto, bandi e criteri di assegnazione dei lavori pubblici e degli incarichi professionali. Deve sempre essere possibile sapere chi ha vinto, come e perchè e se sta facendo il lavoro per il quale è pagato dal Comune.
4) posizionamento di chioschi telematici in periferia, in modo che anche chi non avesse internet possa beneficiare dei servizi on line, tipo BANCOMAT (ormai in uso fra la maggioranza dei cittadini).

martedì 4 marzo 2008

Incontro pubblico ad Afragola....


Mi rendo conto che l'immagine non è ben visibile; ma se volete dare un'occhiata al manifesto, come sempre, tasto dx e salva immagine. Durante l'incontro, come giovani democratici presenteremo un lavoro fatto in queste ultime settimane, finalizzato ad innovare le procedure e le attività degli enti locali ad Afragola. Intanto vi invito a visitare il sito www.giovanidemocraticiafragola.it , ancora in fase di costruzione, ma tutto sommato, accettabile!!! A venerdi; cerchiamo di essere numerosi...non lasciamoci sfuggire di mano la nostra città.

3°PUNTO: Portiamo l'eccellenza in città.

L'errore che si fa spesso è quello di pensare che la nostra unica risorsa sia il territorio. Non è così. A quella se ne aggiunge un'altra: le persone. La storia ci insegna che siamo popolo talentuoso; per questo sarà necessario puntare sulla formazione, sulla specializzazione a livello manageriale dei nostri cervelli, sulla formazione ad altissimi livelli. Puntiamo a realizzare una cittadella universitaria ad Afragola, che diventi polo congressuale, di ricerca, d'eccellenza; creeremmo in questo modo posti di lavoro di qualità, opportunità, occasioni per i nostri laureati e diventeremmo il faro per i giovani del mezzogiorno che, con l'alta velocità, si troverebbero catapultati in pochissimo tempo nella nostra città per studiare, apportando ricchezza economica, sociale e culturale.

lunedì 3 marzo 2008

5° Punto: Lavoro e sicurezza.

Previsione di un fondo specifico, destinato alla lotta contro sommerso e al finanziamento di controlli per la sicurezza sui posti di lavoro. Incentivi per le aziende che si mostrano in linea con la normativa in materia di sicurezza; sostegno e "certificato di qualità"; creazione di un canale preferenziale in qualsiasi rapporto col Comune, da quelli più semplici a quelli più complessi. Dovrà passare l'idea che avere tutto in regola può rappresentare un vantaggio anche dal punto di vista burocratico. Insomma, facilitare la vita alle imprese in regola, complicarla terribilmente a quelle che calpestano i diritti dei lavoratori, quantomeno sul territorio di Afragola!!!

8° Punto: Meno traffico

Ad Afragola in alcune giornate c'è più traffico che a Napoli. Impressionanti code bloccano il Corso De Nicola, via Roma, la zona di piazza Castello, del Ponte di San Marco (anche per i lavoro dovuti alla TAV); che fare?
Ebbene, nelle grandi capitali europee è stato adottato un metodo molto semplice, quanto efficace: studio dei flussi di traffico e riduzione al minimo degli incroci.
Nel primo caso, si tratta di fare in modo che le strade vengano sfruttate nel senso di marcia più consono rispetto alle esigenze dei flussi di auto. In questo modo la strada raddoppia lo spazio e quindi possono, in quel senso, passare il doppio delle auto!!! La corrente di traffico opposta è dirottata su strade parallele.
Nel secondo caso, si deve evitare che le grandi arterie cittadine siano tagliate ogni 50 mt da stradine trasversali. L'esempio più eclatante è via Roma tagliata da ben 6 correnti di traffico! Ovvio che si formino code, se la colonna di auto più grossa deve fermarsi ogni 50 metri. Bisogna giocare sui sensi di marcia, evitando che via Roma sia tagliata in 6 parti...magari...ne basterebbero solo 3.
E poi ci aggiungo, che nel programma del PD è previsto un sistema di telecamere per la videosorveglianza. Ebbene, quelle stesse potrebbero essere utilizzate per monitorare anche la situazione traffico: il cittadino, si connette ad internet, vede che alle 5 vie è tutto bloccato...e cambia itinerario, risparmiando tempo, fatica, stress e benzina!!!Magari all'incrocio de "I Pini" è sgombro, e decide di recarsi lì per la spesa...

domenica 2 marzo 2008

2° PUNTO: La politica deve dar di conto.


Mi impegno a "rendicontare" la mia attività di consigliere. Pubblicherò su questo portale ogni aspetto di ciò che dovesse riguardare il mio ruolo all'interno del Consiglio Comunale. Presenze, assenze, aspetti economici, ma soprattutto le posizioni prese in ordine alle diverse questioni che di qui a 5 anni riguarderanno la nostra città. Farò sapere ai miei elettori in che modo sto onorando il mandato da essi concessomi, spiegando le scelte fatte, eventualmente gli errori e magari i successi ottenuti durante l'attività consiliare. E su queste stesse pagine ciascuno di essi potrà avanzare suggerimenti, proposte e semplici opinioni, al fine di mantenere vivo il rapporto elettore-eletto, che altri, il giorno dopo le elezioni tendono completamente a dimenticare. Con pochi click, sarete al mio fianco in Consiglio!

4° Punto: L'ambiente.

Raccolta differenziata e predisposizione di un metodo di trattamento industriale dei rifiuti. Trasformare la nostra spazzatura in una risorsa da "vendere" alle aziende che riciclano, in cambio di una raccolta gratuita o comunque con costi bassissimi, tariffati in base al consumo misurato in peso. Basta con quelle sproporzioni legate alla T.A.R.S.U.; la tassa andrà trasformata appunto in tariffa, così che oguno avrà interesse a produrre meno rifiuti e a differenziare, in quanto ciò inciderà sul proprio portafogli!

sabato 1 marzo 2008

7° Punto: Migliorare l'arredo urbano

In una città che pretende di ospitare il transito di migliaia di viaggiatori e che si propone come la "porta di Napoli", non è possibile tollerare gli scempi urbanistici che da tempo deturpano il territorio. Senza voler stravolgere o fare rivoluzioni, è necessario riprendere una politica di miglioramento delle strade, dei vicoli, delle piazze e piazzette che si aprono qua e là. Per farlo pensavo ad un massiccio utilizzo di risorse anche private, in particolar modo, di sponsorizzazioni. E' un tipo di metodo già utilizzato nella nostra città (vedi Scuola Marconi-GVC), e che potrebbe essere senz'altro approfondito anche ad altre realtà: fontane, vegetazione, illuminazione, manutenzione strade, parchi, gazebo e quant'altro.

6°Punto: Attenzione per i prezzi.

Siamo tra i comuni d'Italia più "centrocommercializzati". Ipercoop, Mandi, Euronics, Ikea, Leroy Merlin, Castorama e chi più ne ha più ne metta. Tutti questi grandi centri commerciali sono un problema o una risorsa? Personalmente sono della seconda opinione. Creare le condizioni per una perfetta concorrenza tra "venditori" è un presupposto indispensabile per proteggere la categoria di mercato più esposta al caro-prezzi, ossia i consumatori. A tal proposito propongo la creazione di un osservatorio per la concorrenza in sede comunale, che lavori fianco a fianco alle associazioni di categoria per controllare il comportamento dei centri commerciali in ordine alla fissazione dei prezzi. Spesso lo stesso oggetto in vendita in 8 centri presenta il medesimo prezzo stabile: questo è anticoncorrenziale, frutto di accordi di cartello, vietati per legge, fra operatori che dovrebbero farsi concorrenza, al ribasso, a vantaggio dei cittadini. Ebbene, credo che si possano aiutare i cittadini nel loro quotidiano, migliorando il loro portafogli, controllando i comportamenti commerciali dei centri, incentivando e controllando la libera concorrenza, favorendo così la competitività anche dei piccoli esercizi commerciali. Con questo organo comunale daremmo voce a quei cittadini che notano delle violazioni e che vogliono segnalare irregolarità anticoncorrenziali, disservizi e problematiche in genere.

martedì 26 febbraio 2008

Eppur si muove...


E' Domenico Tuccillo il coordinatore del PD ad Afragola.

Eletto a seguito di una lunga discussione, per acclamazione. Si è scelto inoltre di affiancargli un direttivo di 14 elementi, composto da un rappresentante per ciascuna lista, più 2 aggiuntivi per la lista Letta e uno aggiuntivo per le liste di Villari e Tuccillo.


In bocca al lupo...anche al sottoscritto, che, come Generazione U è entrato a far parte del direttivo stesso.

sabato 23 febbraio 2008

Proposte per Afragola



Se il partito democratico intende rompere con le metodologie passate, deve necessariamente farsi carico di una scelta coraggiosa: quella di chiudere del tutto con la politica fatta dai soli nomi, lasciando spazio a quella colma di idee, proposte e progetti. Sulla base di queste considerazioni, come giovani democratici afragolesi auspichiamo a che il programma del PD cittadino ponga come pietra angolare l’innovazione e l’uso massiccio della tecnologia nella riorganizzazione del futuro Comune. E’ necessario rivitalizzare il rapporto cittadino-istituzioni (soprattutto di quelle comunali che sono le più vicine alla nostra quotidianità), facendo ampio uso di quello che oggi il mercato propone e permette di utilizzare, con costi anche limitati e sostenibili, soprattutto se confrontati con i benefici che vanno a tutto vantaggio del pubblico. Mi riferisco alla necessità di creare, parallelamente alla struttura materiale del Comune, anche una struttura virtuale dello stesso, accessibile via internet, che permetta al cittadino, con pochi ed elementari tocchi di mouse, di scaricare tutta la modulistica, i certificati, i documenti e le informazioni di cui ha bisogno nella vita di tutti i giorni, e che spesso lo costringono a lunghe file, attese interminabili, e non poche delusioni. Spesso non solo è importante avviare un rapporto con il Comune o con gli altri enti locali, mediante presentazione di un certificato (oggi anche il sito di Afragola lo permette, grazie all’autocertificazione ), ma ancor più decisivo è poter verificare a che punto è la nostra pratica: dov’è?Sta andando in porto? Siamo vicini ad ottenere quello a cui abbiamo diritto?O ancora una volta dovremo rivolgerci all’amico di turno per avere un’informazione che ci spetta per legge? Anche per questo le nuove tecnologie potrebbero esserci utili: per monitorare lo stato di avanzamento di una pratica; e il PD deve credere in questo. Nel creare una struttura virtuale dunque, che permetta a ciascuno di noi di avere una identità non solo fisica, ma anche digitale, a cui segua il posizionamento in vari punti della città di chioschi telematici da utilizzare per l’erogazione dei servizi di cui sopra, garantendo l’accesso alla rete anche a quelle fasce di popolazione più deboli e meno avvezze all’uso domestico di internet. Creare dunque un sistema per il Comune di Afragola, simile a quello che oggi è operativo per i Bancomat o per le Università. Perché è così semplice prelevare 500 euro dal proprio conto o prenotare un esame, mentre per avere un servizio dal Comune si rischiano tempi lunghi e fastidi non indifferenti? Non è più il caso di tollerare che nel settore privato si corra sempre più in digitale, mentre nel pubblico si continua a passeggiare in analogico! Pensiamo anche alla trasparenza dei bilanci comunali, e all’utilità che un bilancio partecipato ( così come voluto dalla legge e ancor più dall’ultima finanziaria ) può avere in termini di chiarezza nei confronti di chi, con le proprie tasse contribuisce alle finanze cittadine. Riteniamo che sia improcrastinabile un’organizzazione seria del bilancio, dove entrate e uscite, imprese e servizi, consulenze, gare ( chi le ha vinte, come e perché ) e quant’altro siano espressamente indicate in documenti accessibili on line, consultabili in qualsiasi momento dal cittadino che paga! Questo di fatto riaccenderebbe la partecipazione e allo stesso tempo potrebbe fungere da deterrente contro uno uso talvolta distorto e discutibile del denaro pubblico dei Comuni del Mezzogiorno. E se trasparenza e partecipazione devono essere le linee guida del Comune, devono diventarlo anche della politica. E allora, che sindaci, assessori, consiglieri comunali, si mettano in rete! Creino appositi spazi on line (gratuiti, aggiornabili quotidianamente, perché questo oggi è semplicissimo e possibile) dove rendano di conto ai cittadini di quello che il loro quotidiano impegno politico. Di quello che giorno per giorno fanno per Afragola, non limitandosi alla piazza o alla strada, ma andando anche a coinvolgere chi in piazza e in strada non ha la possibilità di esserci. Informare dunque l’elettore anche dopo il voto di quella che è la gestione del proprio mandato; dei risultati ottenuti, dei possibili fallimenti e delle ragioni degli stessi. Evitando quell’antipatica cesura tra il giorno prima del voto e il giorno dopo. Noi giovani democratici chiediamo questo e lavoreremo in tal senso. Perché crediamo che il PD possa catalizzare queste proposte e farle proprie come obiettivo di partito per la città. Proposte che, a differenza di molte altre, sono economicamente sostenibili in bilancio, tecnicamente realizzabili e assolutamente costruttive per la quotidianità del cittadino…insomma: SI PUO’ FARE!

martedì 19 febbraio 2008

Il circolo del PD ad Afragola


Nasce il circolo del PD ad Afragola. Dovrebbe ( il condizionale è d'obbligo ) insediarsi nella giornata di venerdi. Ancora in forse il luogo, probabilmente presso la sala dell'Addolarata in piazza Castello. I 52 delegati, scelti dalle diverse liste, in base a quote stabilite rispetto al dato regionale del 14 ottobre, eleggeranno il coordinatore cittadino.

La mia domanda è: come e chi dovrebbe essere il coordinatore?Un uomo?Una donna?Magari un giovane?Che metodi dovrebbe assumere in questa fase così complessa?Come dovrebbe muoversi?Perchè non ne parliamo in questi giorni che ci separano dalla riunione?
Poichè come lista di Generazione U sono riuscito ad ottenere il diritto di voto in assemblea, sarei ben lieto di poter votare in quel contesto in base a quanto emerge dai commenti a questo post. Fatevi sentire dunque; partecipiamo. Stiliamo un identikit di un ipotetico coordinatore... Insomma, datemi qualche consiglio!!!

sabato 9 febbraio 2008

Il nuovo nel Partito Democratico



Sono passate diverse settimane dallo storico 14 ottobre del 2007. Molti scenari nel frattempo sono mutati, di questi, il più significativo dal punto di vista politico, è rappresentato senza dubbio dalla caduta del governo Prodi; fatto questo che, inevitabilmente, finirà con l’avere serie ripercussioni sulla politica regionale e cittadina. Si avvicinano dunque date a dir poco cruciali; sia dal punto di vista nazionale, dove il partito democratico sarà chiamato ad uno sforzo impressionante e quanto mai essenziale per la vita del paese. Totalmente condivisibile la scelta, nuova per l’appunto, sostenuta da Veltroni e D’Alema sulla necessità di correre da soli, senza alcuna alleanza! Si è presa una decisione rischiosa, probabilmente svantaggiosa, ma positiva per l’interesse del Paese. Il bene dell’Italia è stato anteposto a quello del partito, con una politica finalizzata all’autosufficienza del PD, e alla progressiva esclusione di quella miriade sterminata di partitini che con percentuali irrisorie finiva per decidere (spesso in negativo) i destini di milioni di cittadini. E questo è “nuovo”. Se c’è un partito che, in Italia, sta contribuendo al raggiungimento di un bipartitismo simile a quello di tutti i più importanti paesi europei, questo è senz’altro il Partito Democratico.


A ciò è necessario aggiungere un ulteriore pizzico di spregiudicatezza, anche sul piano locale. Nella formazione delle strutture regionali, provinciali e cittadine è indispensabile che il Partito Democratico faccia proprio quello spirito di rinnovamento che aveva in seno il 14 ottobre e che oggi pulsa nell’animo delle persone; quel ricambio generazionale tanto desiderato dai cittadini e, in particolar modo, da quelli afragolesi dovrà essere stella polare delle scelte strategiche, e non mera propaganda di facciata. Proprio per essere più credibile, questa inversione di tendenza non dovrà essere presentata ed ostentata, a mo’ di gagliardetto; dovrà piuttosto essere concreta e spontanea, silenziosa e laboriosa, consapevole di dover potenziare e migliorare, attraverso un processo di “osmosi”, la realtà politica preesistente, che tanto ha bisogno di nuove competenze, idee e progetti, ma che può essere utile per gli anni di esperienza maturati sul campo. Coniugare innovazione e pragmatismo, consapevoli del fatto che le rivoluzioni interne e profonde, sanno essere sempre le più efficaci. E’ per questo che il Partito Democratico di Afragola potrà nelle prossime settimane studiare soluzioni all’avanguardia. Sarà necessario lavorare affinché il PD afragolese possa essere un esempio organizzativo da seguire, per novità, regole di partecipazione, organizzazione e coinvolgimento, in particolare di quei giovani che, appartenendo alla c.d. società civile, riescano per la prima volta vedere in questa realtà un luogo plurale appositamente organizzato affinché le loro istanze possano essere comprese, sostenute e portate a compimento. Un luogo in cui non ci sia nulla di nascosto, votato alla più totale trasparenza, in cui incontrare altri coetanei e, insieme ad essi discutere dei problemi sentiti e di come risolverli. Un posto dove le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi siano all’ordine del giorno e non tabù invalicabili. Dove merito e talento siano un vantaggio e non un handicap.


Soltanto sposando meccanismi simili, creando una realtà così aperta e capace di aggregare, si potranno efficacemente stimolare e coinvolgere quei tanti under 30 afragolesi che sono sistematicamente estranei alla politica, che non la vivono e che quasi la respingono. Quel patrimonio inestimabile di giovani studenti e laureati che oggi giorno è sistematicamente escluso dalle scelte politiche, scelte che pure riguardano essi stessi e il loro futuro in prima persona, e che vanno assolutamente recuperati sotto il profilo non più solo lavorativo e sociale, ma anche politico. E’ necessario scardinare quella sfiducia ormai dilagante, che pure il nostro territorio non manca di incrementare con le sue ormai tradizionali emergenze. PD nuovo dunque, giovane, con criterio e ponderazione, già dalle prossime elezioni amministrative. E’ questa la strada per ricucire quello strappo, ormai inaccettabile, tra cittadini, politica ed istituzioni; sarebbe gravissimo non rendersene conto; si sciuperebbe un’occasione irripetibile.

martedì 29 gennaio 2008

Quel partito che non parte...

Manca davvero poco all'appuntamento elettorale di maggio; eppure non se ne avverte l'imminenza. Tra tre mesi si deciderà il futuro di Afragola, e in città non c'è nulla o quasi che lasci presagire una simile scadenza. Se escludiamo il fallimentare incontro organizzato da AN sul "buon governo" e il forum cittadino proposto da diversi partiti a sinistra del PD, non c'è un vero e proprio programma elettorale, una guide line per gli elettori, un prospetto di come e cosa potrebbe fare il futuro sindaco. Ma per evitare l'invadenza, ci limitiamo a considerazioni tutte interne al Partito Democratico. Dal 14 ottobre, data storica e per certi versi entusiasmante, ad oggi, si contano sulla punta delle dita solo due iniziative degne di un qualsivoglia significato. La prima, che ha visto protagonista l'On. Mimmo Tuccillo, e la seconda, presso la scuola dell'Addolorata in p.za Castello, organizzata dall'On. Riccardo Villari e dall'On. Michele Viscardi. Poco. Troppo poco per dare agli afragolesi un'immagine attiva, innovativa e propositiva del PD. Ci sarebbe poi da fare una breve considerazione su quell'insegna apparsa in via Roma, che sbandiera il simbolo del PD con tanto di scritta "i giovani per afragola"...ebbene, non è un bello spettacolo. Evidente il tentativo di "occupare abusivamente" uno spazio politico, è paradossale che sul nostro territorio nasca prima il movimento giovanile del partito e poi il partito stesso. Per di più se si considera che nessuno è stato consultato per tale scelta, e che in un recente incontro tra Veltroni, Pina Picierno e Fausto Raciti si sono espressamente previsti meccanismi elettorali per la formazione del movimento giovanile, attraverso liste, primarie ecc... senza contare che quella insegna è sopra una serranda sistematicamente abbasata. Quasi che i giovani fossero chiusi per lutto...

Detto questo, il partito deve appunto "partire". Deve uscire sul territorio, scendere tra la gente, ricucire lo strappo dovuto a 3 anni di commissariamento, ad un governo appena caduto, ad una regione ai minimi storici per gradimento elettorale; sono passati più di tre mesi dalle primarie; non possiamo continuare a crogiolarci in quella singola giornata. Dobbiamo creare luoghi di incontro, proporci ai cittadini, non stare chiusi nelle solite stanze, a quattrocchi. Non è questo quello che vuole la città. Non è questo quello che voglio io. Ho delle idee, dei programmi, dei progetti, delle critiche, ma...non so dove esprimerle. Non so quale struttura possa catalizzarle e potenziarle. Non so come portarle a conoscenza degli afragolesi, perchè il partito non può sostenerle; perchè il partito non c'è! Speriamo che la caduta del governo possa velocizzare certi processi; che nella scadenza elettorale si possano superare certe divisioni che hanno sprofondato nell'incertezza quello che doveva e che deve essere il primo partito d'Italia. Che anche ad Afragola possa ben presto aprirsi quella nuova stagione di cui parla Veltroni e che qui, ancora non si è vista.


Conclusione nazionale: sabato sono stato a Roma, per la fondazione italianieuropei. I lavori della conferenza hanno visto la conclusione di Massimo D'Alema. Partito maggioritario, radicato sul territorio e non gassoso o liquido, nessuna alleanza con la sinistra estrema; dunque si correrà da soli. Benissimo. Concordo su tutto. Ci vuole coraggio... anche il coraggio di andare all'opposizione.

martedì 22 gennaio 2008

Ecco come sarà organizzata la raccolta differenziata ad Afragola




Cliccate sulle immagini e caricatele sul vostro PC. Tasto destro e poi "salva immagine".
In questi volantini si illustrano le prossime linee guida programmatiche della raccolta differenziata ad Afragola.
Vi prego vivamente di rispettarne il contenuto!!!

lunedì 21 gennaio 2008

Non si può!!!!


Da diversi giorni seguo la soap Mastella&Co. Ho riflettuto per giungere ad una conclusione. Non a caldo possibilmente, perchè seppur giovani, pragmatismo e ponderazione non devono farsi sopraffare da irruenza e impulsività. Ebbente è di per se scioccante che la Presidentessa del Consiglio Regionale della Campania nonchè moglie del Ministro della Giustizia sia indagata per concussione e posta agli arresti domiciliari. Eppure, non è questo l'aspetto più raccapricciante della vicenda. Trovo estremamente più grave il fatto che il Ministro stesso si rivolga agli organi della magistratura additandoli come dei banditi per il solo fatto di aver aperto un'inchiesta. Trovo gravissimo che il Ministro parli di persecuzione politica perchè l'indagine ha colpito lo stato maggiore del suo partitino; vedete cari amici, questo è drammatico. In poche parole, solo perchè uno e' Ministro o perchè si è moglie del Ministro, non può essere indagato. Non può essere soggetto a provvedimenti cautelari ed e' (secondo il Ministro) scandalosa un'inchiesta del genere. Ma stiamo scherzando?Ma ci rendiamo conto?Ministro, ma Lei c'è mai entrato in un'aula di tribunale?C'è scritto, a caratteri cubitali, LA LEGGE E'UGUALE PER TUTTI!!!Comprenderei le dichiarazioni diffamatorie di Mastella solo ad indagini concluse, quando alla fine di tutto si dovesse scoprire il flop del PM. Allora si. Ben vengano le critiche. E perchè no, anche una responsabilizzazione del magistrato sprovveduto. Ma non certo in questa fase iniziale, quando l'unico gesto coerente e dignitoso sarebbe quello di dimettersi, collaborando e contribuendo a dimostrare la propria innocenza ed estraneità ai fatti.

mercoledì 16 gennaio 2008

...sciacallaggio...

Continua questa insostenibile situazione; avviare un cammino politico, trascinare a lunghe riunioni, a dibattiti e a pesanti discussioni i miei coetanei che pure mi seguono con entusiasmo diventa sempre più difficile. Sottrarli ad una serata in discoteca, ad una bevuta ai baretti o magari ad un cinema è impresa sempre più proibitiva. E non hanno tutti i torti. Lo scenario che si sta mostrando al mondo intero è a dir poco apolittico; la destra sguazza nelle discariche, la sinistra estrema abbandona Bassolino e non si accorge di avere un morto in casa, che attualmente è Ministro dell'Ambiente; il tutto comprensibilmente rende l'idea di perchè alla guida della nostra regione ci sia ancora il centro sinistra, che si regge anche e soprattutto sulla mancanza di alternative politiche serie e credibili.
E ad Afragola?Nel nostro piccola che si fa?
Leggo affascinato alcuni articoli di 12 Pagine, periodico afragolese edito da diversi anni sul nostro territorio, che descrivono minuziosamente e "professionalmente" le fasi necessarie ad un completo ciclo di rifiuti. Sono pagine scritte non da un professorone americano o magari giapponese, ma da due ragazzi che come il sottoscritto mettono a disposizione la loro competenza per apportare un miglioramento alle vite della comunità. Ebbene, risalgono al giugno scorso. Possibile che in 8 mesi nessuno li abbia minimamente presi in considerazione? Che un'attività conforme ai quei principi così chiaramente messi su scarta non sia mai stata avviata?
Questo è il punto, cari amici.
Possiamo riempire pagine e pagine con fiumi di inchiostro. Sarà sprecato. Manca una guida della Regione. Da anni è così. Quello è il problema. Non c'è un organo politico in grado di concretizzare ciò che da anni viene proposto o valutato. Si adotta sempre la logica di "tamponare" l'emergenza; non una soluzione radicale. Non un piglio deciso. Non un cambiamento. E' un'intera classe che va rivista; salvando il salvabile; ma innovando il più possibile. Il Partito Democratico deve fare questo. La questione rifiuti è una questione politica, non una questione tecnica o logistica. E il PD non può perdere questa sfida; per questo non condivido la linea di Veltroni sulla difesa di Bassolino. Non la condivido perchè ancora una volta passa il concetto che non è necessario assumersi delle responsabilità. Passa l'idea che il Partito Democratico non pretende da chi lo rappresenta un comportamento ineccepibile; e non è questo il Pd che voglio io. Io voglio un PD che mi prende a calci in c.... se mando alla rovina il popolo che rappresento. Voglio un PD dove il fallimento delegittima una linea politica a prescindere dalla tornata elettorale. Solidarietà all'uomo si. Alle scelte politiche no! E si badi che Bassolino non è il solo; è tutto un sistema che è fallito, tutti coloro che gli girano intorno e che ora si defilano...

lo scenario è pessimo insomma....
questione politica dunque...non tecnica...non scientifica...
se non lo si capisce...non si risolve il problema.

PS: ragazzi, ma ora che tutti si affannano per fare le discariche, vi siete posti il problema, di che fine abbiano fatto i lavori per l'inceneritore di Acerra? Se fossi il Commissario Straordinario o il Governatore direi: va bene le discariche, ma soprattutto finiamo l'inceneritore. Che ci vuole? Un anno con 200 operai?Bene, vista l'emergenza, impieghiamone 400, così lo portiamo a compimento in 6 mesi! Perchè impiegare 3 mesi per tamponare, quando con 6 si può risolvere drasticamente?Mah... chi lo sa chi lo sa...